Venuta a conoscenza dell’archivio del tenore Giovanni Martinelli su segnalazione del proprietario, nipote omonimo del famoso cantante, la Soprintendenza ha organizzato la mostra storico-documentaria in collaborazione con l’Istituto Nazionale Tostiano di Ortona.
La preziosa documentazione ha inaspettatamente arricchito il patrimonio archivistico della nostra regione dal momento che l’unico figlio maschio dell’artista ha sposato un’Abruzzese che, avendo costruito un rapporto di stima e affetto con il famoso suocero, ha raccolto e custodito la documentazione da lui prodotta nella sua lunga carriera.
Contratti, locandine, programmi di sala, onorificenze, ritagli di giornali e periodici relativi alla carriera, corrispondenza, fotografie costituiscono la documentazione tipica degli archivi cosiddetti musicali, che, nel caso dell’archivio Martinelli, è arricchita da documentazione filmica relativa all’artista, ai suoi affetti familiari, alla sua carriera.
A conclusione dei prioritari interventi di tipo conservativo, quali il restauro del materiale filmico costituito da 77 bobine originali contenenti pellicole di diverso formato in bianco e nero e a colori databili tra il 1911 e il 1945, eseguito da Cinecittà servizi secondo le indicazioni del Centro di fotoriproduzione legatoria e restauro degli archivi di Stato. Al restauro è seguita la catalogazione informatizzata curata dall’Istituto Luce di Roma. Mentre il riordinamento ed inventariazione della documentazione cartacea e fotografica è stata affidata all’Istituto Tostiano.
Alla mostra , esposta sia a Pescara che a Montagnana (Padova), comune di nascita di Martinelli, è seguita la pubblicazione del catalogo cui si è aggiunto l’inventario redatto dal musicologo e archivista Gianfranco Miscia.
Il catalogo è stato presentato ad Ortona, presso la sede dell’Istituto Nazionale Tostiano e in quell’occasione la famiglia ha donato all’Istituto l’archivio Martinelli.