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Soprintendenza Archivistica e Bibliografica dell'Abruzzo e del Molise

Piano di digitalizzazione

Piano di digitalizzazione 2023- 2025

 

 1.     Premessa.

 Le linee guida approvate dal Ministero della Cultura prevedono che ciascun Istituto adotti un proprio piano di digitalizzazione. Il piano è annuale con proiezione triennale ed è approvato ogni anno entro il 31 dicembre. La digitalizzazione deve assicurare elevati standard di interoperabilità e longevità e particolare importanza verrà data alla metadatazione, che vedrà il coinvolgimento di personale qualificato. Lo scopo della digitalizzazione è quella di migliorare la fruizione e quindi lo studio del patrimonio, ma al tempo stesso di permettere una migliore conservazione degli originali, che continueranno ad essere detenuti presso i soggetti produttori. La pubblicazione on line delle risorse digitali consente la creazione di nuove connessioni tra beni, luoghi, discipline.

 2.     I soggetti

 Nell’attività di digitalizzazione verrà coinvolto l’intero personale, a vario titolo.

Come previsto nel Piano nazionale di digitalizzazione vengono individuati i dipendenti con funzione specifica per l’attuazione del piano:

-          Project manager: Dante Roberto

-          Esperto di dominio – produttore dati inventariali: Cifani Gemma

-          Addetto alla logistica– operatore tecnico: Paone Andrea

  3.     Modalità di attuazione

 Lo scenario ottimale in cui è possibile avviare una campagna di digitalizzazione è quello in cui i documenti archivistici siano già stati ordinati, inventariati e condizionati. Le risorse fisiche oggetto di digitalizzazione devono, pertanto, essere preventivamente inventariate. I metadati che descrivono l’oggetto digitale devono garantire il collegamento al sistema descrittivo relativo ai singoli ambiti.

La valutazione preliminare può indicare la necessità di interventi propedeutici alla digitalizzazione: dalla rimozione della polvere (spolveratura) fino a interventi più rilevanti di conservazione e restauro preventivi.

Parte del materiale archivistico verrà digitalizzata in house dal personale interno alla Soprintendenza, verrà prelevata dai soggetti produttori/detentori e trasportata nella sede della Soprintendenza. Si procederà a stipulare apposita polizza assicurativa. Parteciperanno inoltre i tirocinanti provenienti dalle Università, che saranno di supporto principalmente nell’attività di metadatazione.

La digitalizzazione in house sarà effettuata nel laboratorio fotografico della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica dell’Abruzzo e del Molise (sede di Pescara), distante da luce solare e fonti di calore dirette e indirette. Nel laboratorio è presente un impianto di climatizzazione inverter adatto a mantenere la temperatura ideale intorno ai 18° e l’umidità intorno al 55%.

Al termine dell’attività di digitalizzazione il materiale archivistico sarà riconsegnato presso il soggetto detentore. La digitalizzazione sarà oggetto dei progetti locali.

Altra parte del materiale archivistico e bibliografico verrà digitalizzato in out-sourcirng con l’individuazione attraverso ME.PA. di ditte specializzate in tale tipo di attività.

 4.     Requisiti tecnici

 Per l’acquisizione dei documenti verrà utilizzata una reflex Nikon D850 con obiettivo Nikon af 35-70 rispettando i formati standard RAW (DNG) – TIFF.

A digitalizzazione conclusa i file verranno caricati sul METAFAD dell’ICAR e conservati sul cloud del Ministero della Cultura e su un Hard Disk 2.0 con garanzia triennale.

La digitalizzazione sarà fatta seguendo le linee guida per la digitalizzazione del patrimonio culturale.

 5.     Pianificazione 2023

 Nel corso del 2023 verrà digitalizzato:

 a)      Catasti di Bussi e di Bellante.

 Catasto del 1754, Comune di Bussi (PE), cc. 355 (pari a pp. 710), cm. 28x42x10 (restaurato).

 Catasto del 1596, Comune di Bellante (TE), cc. 161, di cui 2 a decorazione intera e 2 bianche (pari a pp. 322), cm. 28x40x6 (restaurato).

 La modalità prescelta è l’affidamento in out-sourcing tramite ME.PA.

 b)     Fondo Monticelli-Della Valle conservato dalla famiglia Ravizza.

La casata Della Valle era probabilmente di origine normanna. Annoverata nel patriziato della città di Aversa sin da antica data, premise al proprio cognome, per ragioni di maggiorato, quello di Monticelli. Ebbe titolo di Duca sul feudo di Ventignano e, per successione Valignani, fu decorata del titolo di Marchese di Cepagatti e Casanova. 

La Soprintendenza archivistica e Bibliografica dell’Abruzzo e del Molise digitalizzerà due buste di questo archivio.

 Consistenza: 2 Buste

Stato di conservazione: Buono

Stato di ordinamento: Riordinato

La modalità prescelta è la digitalizzazione in house.

 6.     Pianificazione 2024

 Nel corso del 2024 verrà digitalizzato:

 Archivio della famiglia Ravizza.

 La famiglia Ravizza, di origini milanesi, si trasferisce agli inizi del XVII sec. a Lanciano, poi alla metà del XVIII sec. a Chieti e in entrambe le città i suoi numerosi membri svolgono attività forense e ricoprono cariche pubbliche. L’archivio, composto da documenti di carattere pubblico, professionale e privato, è pervenuto in proprietà a famiglie diverse dai produttori e la Soprintendenza ne prende nota nel Luglio 1983 da una segnalazione dell’Archivio di stato di Chieti, con la quale viene trasmesso un primo inventario redatto da una funzionaria di quell’istituto. Nel settembre dello stesso anno, in seguito al reperimento di altro materiale, viene redatto un secondo un secondo inventario e la Soprintendenza procede all’emanazione del provvedimento di vincolo. Il fondo è costituito da lettere regie, conferimenti di cariche, corrispondenza, documentazione giuridica e contabile, contratti e testamenti. Nel fondo vi sono inoltre altre carte provenienti da nuclei familiari diversi (Farina, Majo), per i quali non è stato possibile stabilire i nessi di parentela o altro con il nucleo principale, e che sono pertanto andate a costituire piccole serie in coda al fondo, insieme a documentazione processuale proveniente da varie magistrature statali, riferite a personaggi estranei alla famiglia.

 Consistenza: 12 buste

Estremi cronologici: 1528 - 1853

Stato di conservazione: buono

Stato di ordinamento: riordinato

 La modalità prescelta è la digitalizzazione in house, con un workflow in cui la metadatazione avviene durante il processo di digitalizzazione. Contribuirà la dott.ssa Stefania Di Primio.

7.     Pianificazione 2025

 Nel corso del 2025 verrà digitalizzato:

 Archivio della famiglia Bassino - Casamarte

 I Casamarte rappresentano uno dei più ragguardevoli ed antichi casati abruzzesi, le cui origini risalgono ad epoca anteriore al XII secolo e si rinvengono nella nobiltà di Sorrento. Un ramo della famiglia stanziatosi in Abruzzo prese dimora a Loreto Aprutino e dal 1856 si fregiò del titolo di barone di Campotino.  L’archivio è utile per una ricostruzione della storia abruzzese dal punto di vista politico, sociale, economico e letterario

e prezioso per la sua ampiezza e completezza.

I primi contatti della Soprintendenza archivistica abruzzese con i proprietari dell’archivio furono presi nel 1983 e sono continuati nel corso degli anni nel senso di una reciproca collaborazione volta sia alla salvaguardia che alla valorizzazione del ricco complesso documentario, integrato da un altrettanto cospicua biblioteca (https://anagrafe.iccu.sbn.it/it/ricerca/dettaglio.html?codice_isil=it-PE0013ritenuta tra le più importanti d’Abruzzo, è specializzata in documenti e opere librarie riguardanti l’epoca francese e murattiana), e culminati con la dichiarazione di notevole interesse storico nel 1988. L’emergenza creatasi nel 1989, a causa di un furto perpetrato da ignoti nei locali del palazzo baronale di Loreto Aprutino, provocò un trasferimento presso la sede della Soprintendenza archivistica di Pescara della parte più antica e significativa dell’archivio e della biblioteca, in termini di deposito comodato a scopo cautelativo. Tra il 1992 e il 1993 furono effettuate la spolveratura e la disinfestazione del materiale cartaceo ancora conservato nel palazzo e curato il ripristino conservativo delle pergamene.

Nel 2002 un finanziamento del MBCA ha consentito un primo intervento di recupero e riordino approssimativo della documentazione cartacea, integrata nel 2004 dal ritrovamento di altro nucleo documentario; nello stesso periodo i proprietari dell’archivio e del palazzo hanno provveduto al recupero e attrezzatura di locali dedicati all’archivio.

L’intervento più completo e scientificamente adeguato è stato realizzato fra il 2012 e il 2013, con le risorse concorrenti della Regione Abruzzo (l. r. 36/1999) e della proprietaria Maria Beatrice Bassino Casamarte. L’archivio è stato interamente riordinato dall’archivista Stefania Di Primio e descritto in un inventario per unità archivistica, corredato dal profilo storico del produttore e dalla ricostruzione delle vicende archivistiche che ne hanno determinato la conservazione e configurazione.

 L’archivio consta di regg. 818, fascc. 2140 in 367 bb., 195 pergamene, 834 fogli, 9 carte geografiche di grande formato, 4.186 fotografie in 8 scatole e 1 scatola di lastre. 

Contiene documentazione di famiglia (titoli di cittadinanza e di nobiltà, carteggi, amministrazione del patrimonio, successioni ereditarie etc.), carte riguardanti i membri che rivestirono cariche pubbliche, e carteggi e documenti relativi alla formazione delle collezioni archelogica e numismatica e della ricchissima biblioteca, manoscritti e studi diversi, autografi di illustri personalità nei campi politico, artistico ed ecclesiastico, scritti relativi a Loreto A., alle provincie di Chieti, Teramo, L’Aquila e Pescara, documentazione relativa ad altre famiglie nobili abruzzesi (Aliprandi, Castiglione, Ronza), pergamene, stampe e disegni, fotografie e lastre fotografiche, nonché l’archivio dello studio legale Bassino.

Nel 2022 è stata istituita la Fondazione “Maria Bassino Casamarte Treccia contessa Bezzi” per volontà della defunta, con lo scopo di garantire la conservazione, l’unitarietà, la fruizione pubblica e privata del patrimonio.

 Consistenza: regg. 818, fascc. 2140 in 367 bb., 195 pergamene, 834 fogli, 9 carte geografiche di grande formato, 4.186 fotografie in 8 scatole e 1 scatola di lastre. 

Estremi cronologici: XVIII-XX secc.

Stato di conservazione: buona

Stato di ordinamento: riordinato

Secondo criteri scelti verranno individuate e scelte una o più serie all’interno del vasto complesso documentario. La modalità prescelta è la digitalizzazione in outsourcing.



Ultimo aggiornamento: 31/08/2023